Rosario Genovese

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Rosario Genovese è nato a Catania l’11 marzo 1953. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti in Pittura.

Dal 1979 è docente alla cattedra di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti Statale di Catania. Il suo studio d’arte si trova nella sua città e qui l’artista si dedica alla sua costante e continua ricerca artistica.

Il suo percorso artistico inizia alla fine degli anni 70, la sua ricerca lo porta a fotografare luoghi urbani, come angoli di strade, cortili, finestre o muri screpolati con simboli e scritte politiche. La fotografia serve come memoria visiva per poi realizzare opere pittoriche combinando diversi punti di vista, accostandosi così al Realismo fotografico pittorico. In seguito, negli anni 80, affronta una nuova problematica, quella del dualismo visivo. L’opera dipinta viene fotografata e poi stampata in negativo, in bianco-nero, e specchiata. Quindi viene accostata alla parte dipinta diventando l’altro da sé in un dittico speculare. Nell’82 è uno dei protagonisti del gruppo Narciso, teorizzato dallo storico dell’arte Giorgio Di Genova in Narciso-Arte.

Negli anni 90 la sua ricerca approda al concetto di mimesi cosmologica. L’esigenza di avere un rapporto di similarità con il cosmo porta l’artista a preferire l’opera ricurva o a tutto tondo, sulla superficie della quale il pigmento materico si deposita curvandosi, assecondandone la forma, allo stesso tempo il colore diventa sintesi della nuova tematica. Egli prende in prestito le immagini di astri, pianeti e galassie riproponendoli, dopo un’analisi dei rapporti dimensionali, su strutture in sospensione avvolte da corde naturali in cui lo spazio esterno attraversa quello interno dell’opera conferendole spazialità.

Nel 1999 la Liguori editore di Napoli pubblica un suo saggio che affronta la tematica della decorazione dal titolo Progetto decorazione-problematiche e stimolo per una psicologia del decoro.

Dal 1999 al 2001 gli viene dato l’incarico di Direttore presso l’Accademia di Belle Arti legalmente riconosciuta “Mediterranea” di Ragusa.

Negli anni 2000 il suo interesse si sposta verso la rappresentazione di “mappe celesti” che mantengono un rapporto di similarità con le mappe astrali, coniugando arte e scienza.

Nel 2010 osserva i singoli corpi celesti esplorandoli uno a uno e li ripropone in opere che mantengono il rapporto metrico in scala nonché la colorazione originaria. Nascono così installazioni in cui è rappresentata ogni singola stella che fa parte della costellazione presa in esame, riproponendone la stessa mappatura proporzionale. Quindi, esaminando le origini etimologiche del nome della stella, egli compie un viaggio pittorico nel fantastico, tra cosmologia e mitologia, anticipato sempre dalla stesura di un testo poetico che serve da ispirazione per la fase grafica e pittorica.

Nel 2011 Giuseppe Maimone editore di Catania pubblica Le mie stelle parlanti: parole e immagini, una raccolta di testi poetici e immagini di opere pittoriche dell’artista. Nello stesso anno la Skira Editore di Milano pubblica la monografia Rosario Genovese Opere/Works1979-2011.

Dal 2012 la sua ricerca continua esplorando le stelle doppie e le binarie a contatto, spingendolo a realizzare opere doppiate (Alpha e Beta) in rapporto di similarità tra esse riappropriandosi così dell’eterno concetto dualista. Realizzata l’opera Alpha, dopo una prima campitura informe di colore acquerellato, questa viene fotografata e riprodotta con stampa inkjet su tela per poi intervenire nuovamente sui due supporti gemellati attraverso interventi grafico-pittorici. Accostate le due tele circolari nasce l’opera dittico allo stato embrionale. L’opera viene quindi sviluppata intervenendo contestualmente e in alternanza sulle due superfici gemellate, quella pittorica e quella fotografica, per ripetere fisicamente attraverso il gesto e il movimento (l’energia) e con l’applicazione del segno e del colore (la massa) il trasferimento proprio delle stelle binarie. L’artista quindi, scrive due componimenti poetici binari in riferimento all’opera, il primo la anticipa, il secondo nasce contestualmente alla realizzazione del dittico completando la sua ricerca pittorica e letteraria.

Nel 2013 la Scrimm Edizioni di Catania pubblica l’ebook Mondi dentro.

Dal 2016 comincia a studiare, e quindi interpretare, le “binarie strette a raggi x”. Realizza nuove opere che raccontano, reinterpretandolo, il collasso di una delle due stelle gemelle che si trasforma in buco nero. Lo rappresenta strutturalmente con una forma a spirale su cui il colore descrive il flusso centripeto energetico e sintetizza la rappresentazione della increspatura dello spazio attraverso la rugosità della materia. Si riappropria della sua precedente ricerca sul materismo come mimesi, già affrontata negli anni ottanta-novanta, per rappresentare la rugosità e l’increspatura dello spazio. Al suo fianco rimane l’opera grafico-pittorica che assume una deformazione strutturale oblunga per descrivere la forza che il buco nero esercita nel risucchiare la sua vecchia compagna.

Nel 2017 l’Aurea Phoenix Edizioni di Ragusa, pubblica “Rosario Genovese – Cosmologie”

Le ultime opere interpretano pulsar e buchi neri binari. Esse si presentano come dittici tridimensionali e posso coinvolgere le nostre percezioni sensoriali aggiungendo alla vista, l’udito, l’odorato e il tatto. Il suono viene percepito attraverso dei sensori che, sotto la sollecitazione di una carezza o di uno strofinio sulla superficie dell’opera, amplificano il fruscio che nasce dalla rugosità della materia. Contestualmente l’azione di strofinio fa esplodere delle vescichette profumate già mescolate ai pigmenti. E infine è possibile leggere alcune parole scritte in composizione poetica  lungo la superficie dell’opera che, essendo tradotte anche con il sistema Braille, possono essere lette dai non vedenti attraverso il tatto.

Hanno scritto di lui critici e saggisti d’arte come:

Giorgio Di Genova, Francesco Gallo Mazzeo, Carmelo Strano, Enrico Crispolti, Vincenzo Perna, Piero Montana, Beppe Occhipinti, Marisa Vescovo, Emilia Valenza, Giuseppe Frazzetto, Gerardo Pedicini, Paolo Giansiracusa, Elverio Maurizi, Antonina Greco, Giuseppe Cannilla, Giuseppina Radice, Ornella Fazzina, Rocco Giudice, Franco Spena, Sebastiano Mangiameli, Demetrio Paparoni, Marco Meneguzzo, Lucia Spadano, Michele Romano, Ivano Mistretta, Marcello Palminteri, Federica Pera, Grazia Calanna, Elena Cantarella, Andrea Viscuso, Vittorio Ugo Vicari e Andrea Guastella, Dario Orphée La Mendola, Giuseppe Bacci.

Le sue opere sono presenti in permanenza in Sicilia a Museum, Osservatorio di Arte Contemporanea, Bagheria (PA); Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea G.Perricone, Palazzo della Vicaria, Trapani; Museo domestico, Pettineo (ME); Galleria d’Arte Moderna, Monreale (PA); Palazzo dei Normanni, Palermo; Pinacoteca d’Arte Contemporanea,Bronte (CT); Galleria d’Arte Sacra Contemporanea Santa Maria, Siracusa; Collezione Calleri, “Arte contemporanea permanente”, Palazzo della Cultura, Catania; Museo all’aperto “Terz’occhio-Meridiani di Luce”, Porta della Bellezza, Librino (CT); Collezione d’arte moderna e contemporanea del Comune di Catania in permanenza presso Palazzo Platamone; Museo Stauros d’Arte sacra Contemporanea, Isola del Gran Sasso (TE); Museo delle  Trame mediterranee delle fondazione Orestiadi, Gibellina (TP) e  in numerose collezioni private.

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